Nel
mondo degli sport di lotta o combattimento a contatto pieno da sempre è
esistito il problema della preparazione atletica. Il
gesto sportivo doveva essere potenziato ma il corpo non doveva subire rilevanti
cambiamenti fisici Tutti gli sport da combattimento prevedono categorie di peso
e la ricerca del peso ideale molte volte si scontrava con la mentalità
ipertrofica delle palestre classiche. L'atleta
si trovava in difficoltà poiché da una parte necessitava di un allenamento
per la forza e dall'altra doveva rimanere nella categoria di peso appartenente
o addirittura diminuire. Lavorando sull'ipertrofia poi sorgeva un ulteriore
problema: l'ingombro del muscolo e la sua scarsa elasticità; non sempre
dopo gli allenamenti con i pesi si abbinava una seduta di stretching e quindi
la mobilità del gesto sportivo iniziava ad essere limitata. Un ulteriore
inconveniente sorgeva con l'utilizzo delle macchine isotoniche poiché vincolando
un singolo movimento non riflettevano gli schemi motori necessari e spezzavano
lo svolgimento della catena cinetica allenata. L'atleta
per ovviare questi possibili disguidi ha iniziato ad uscire dalla palestra classica
e a riscoprire gli allenamenti tradizionali a corpo libero o con "attrezzi"
costruiti a "doc". Nella sperimentazione di nuovi allenamenti si sono
anche riscoperti "vecchi" mezzi, come i kettlebell, sbarre di ferro,
clavette, sandbags, e molti altri, che permettevano un lavoro molto più
simile ed utile per il gesto sportivo finale.Basta provar a fare una sessione
di panca classica con un bilanciere o con un sanbags, a parità peso, un
lottatore di jiu jitsu, un judoka, un lottare di greco romana od un qualsiasi
altro lottatore troverà subito una grandissima differenza. Con questo piccolo
esempio si può capire perché un grounder preferisce un sandbag ad
un bilanciere, se poi qualche "pazzo" rivestisse il sacco con un "Ji"
il suo allenamento diventerebbe ancora più funzionale per il suo gesto
finale. Un
pugile o combattente di muay thai o kick boxing rules o k-1 rules potrebbe fare
lo stesso esperimento con una palla medica contro un muro o un lavoro di panca;
notando a sua volta la differenza delle spinte e del movimento. L'allenamento
funzionale non è una novità per tantissimi atleti, ma la differenza
è che adesso non è più improvvisato, gli esercizi vengono
studiati, analizzati e scelti in base alle leggi della biomeccanica, all'esigenza
ed alla sicurezza per poter migliorare le sessioni di allenamento e poter ottimizzare
al massimo ogni sessione. Per
questo motivo abbiamo di creare una sezione specifica per l'allenamento volto
a migliorare le gestualità di chi pratica sport di lotta e di combattimento.
Cerchiamo di dare le esperienze di atleti che lavorano nel settore, per poter
aiutare o semplicemente soddisfare le curiosità di tutte le persone che
vogliono il massimo dal loro allenamento e una volta raggiunto puntano a superarlo Ecco
la sezione specifica :
KETTLEBELL, ALLENAMENTO FUNZIONALE E SPORT DA COMBATTIMENTO
Coach
Alan Saitta |