Scopo
di questa articolo è quello di promuovere la preparazione fisica nel gioco
del rugby, sport in cui la condizione atletica è determinante per riuscire
a primeggiare e a gareggiare ad alto livello. Se
a livello professionistico i team possono disporre di palestre all'avanguardia
e preparatori fisici personali, non sempre è così nelle categorie
inferiori o a livello giovanile. Proprio per questo abbiamo deciso di scrivere
questa piccola guida informativa, per mettere a disposizione di tutti gli amanti
di questo sport, preparatori fisici e atleti alcuni semplici modi di operare per
riuscire a emergere in questo sport. Per far ciò è fondamentale
conoscere i meccanismi fisiologici richiesti dalla pratica sportiva del rugby,
analizzando i vari ruoli e le loro caratteristiche fisiche principali. Fatto
questo vi mostreremo alcuni attrezzi d'allenamento funzionali a basso costo e
che tutti possono portare sul proprio campo d'allenamento e nel garage di casa
proprio. Obiettivo formare degli atleti vincenti: forti, potenti e rapidi. Seguiranno
dei semplici programmi d'allenamento adatti ai vari periodi dell'anno. Fisiologia
della prestazione
L'approccio
al condizionamento fisico nel rugby ha subito una grossa rivoluzione da quando
è divenuto sport professionistico nel 1995. I giocatori sono diventati
più veloci e più forti, maggiormente atletici ed hanno
migliorato il livello di abilità e il gioco è diventato maggiormente
dinamico. Analizzando
le competizioni di rugby si possono identificare e quantificare i movimenti tipici
e le prestazioni fisiche richieste ai giocatori. Queste informazioni ci permettono
di prevedere i metabolismi energetici maggiormente utilizzati e di valutare forza
e potenza specifica interessata e con quale frequenza. Dall'analisi
di una partita, Australi Vs New Zeland 2000 (C. Thomas, International Rugby Board
2003), ricaviamo i seguenti dati: -
Ball in play 34'17" (43%) - Stoppages 68 - Lineout 18 - Scrums 14 -
Kicks in open play 36 - Passes 325 - Cycles over 30s 27 (40%)
Da
questa analisi si evidenzia come in questi ultimi anni ha avuto un aumento del
numero di raggruppamenti e del tempo effettivo di gioco; ciò porta a cercare
di costruire atleti che abbiano nel dinamismo e nella capacità di reggere
più a lungo le espressioni di forza richieste dell'evolversi del rugby
moderno. In
sintesi: - Riduzione delle fasi statiche - Aumento del numero di raggruppamenti -
Aumento del tempo di gioco effettivo - Atleti più dinamici - Atleti
che protraggono nel tempo espressioni di forza
Il
rugby è uno sport di potenza dove il metabolismo anaerobico è il
sistema energetico maggiormente utilizzato durante le fasi di gioco; la maggior
parte dei movimenti richiede molta forza prodotta in breve tempo come accade durante
un placcaggio, in mischia e in touche. Attraverso
il modello funzionale della prestazione è possibile identificare l'importanza
delle varie qualità motorie e degli aspetti bioenergetici nella realizzazione
della performance. Il rugby è caratterizzato dal succedersi di fasi
ad impegno aerobico e di altre ad impegno anaerobico. Di
tipo anaerobico sono le azioni caratterizzate da veloci spostamenti sul campo,
come il gioco alla mano dei ¾, la fase di spinta nella mischia aperta o
chiusa od il gioco di penetrazione degli avanti.
Di
tipo aerobico sono invece da considerare le fasi di gioco disputate a ritmo più
lento, tutti i periodi di pausa tra un'azione e l'altra durante i quali il sistema
aerobico è chiamato il debito di energia contratto nelle fasi giocate ad
alta intensità.
Va
aggiunto che, a differenza di quanto avviene in altri sport di squadra, nel rugby
risultano evidenti le differenti richieste energetiche dei vari ruoli. I processi
energetici richiesti dalle linee avanzate (gli avanti) che impegnano un elevata
percentuale delle masse muscolari con elevate richieste di forza. Il carico di
lavoro a cui è sottoposto questo tipo di giocatore richiede una quantità
di energia superiore a quella ricavabile dal suo massimo consumo di ossigeno (VO2
max) cioè dal processo aerobico. Di conseguenza il deficit energetico deve
essere coperto dai processi anaerobici: 1. Il processo anaerobico alattacido
fornisce l'energia nel 45% delle azioni di gioco (azioni della durata da 0 a 10") 2.
Il processo anaerobico lattacido fornisce l'energia nel restante 55% delle azioni
di gioco (azioni della durata da 10 a 30 secondi e più).
Per
Per quanto riguarda i giocatori delle linee arretrate (i tre-quarti) emerge, dalla
durata e dall'intensità dello sforzo, che il processo energetico maggiormente
utilizzato e il processo anaerobico alattacido. Il processo anaerobico permette
di reintegrare le riserve di fosfocreatina sia durante le pause di gioco si nelle
fasi in cui sono impegnati i giocatori delle linee avanzate (maul, ruck, mischia
e touche). Per quanto riguarda il condizionamento fisico il lavoro dovrà
essere indirizzato sia all'incremento della potenza anaerobica alattacida ma anche
della potenza lattacida poiché tale processo energetico potrebbe essere
utilizzato nelle fasi più delicate delle gara.
Anche
in questo caso l'importanza di possedere un massimo consumo di ossigeno elevato
è legata alla possibilità di un rapido recupero delle riserve di
fosfocreatina durante le pause di gioco o per una rapida rimozione del lattato
eventualmente formatosi In sintesi i meccanismi energetici che intervengono
nel rugby sono: - Meccanismo Anaerobico Alattacido: fornisce l'energia
nelle azioni di gioco della durata da 0 a 10 secondi. - Meccanismo Anaerobico
Lattacido: fornisce l'energia nelle azioni di gioco della durata da 10 a 30
secondi e più. - Meccanismo Aerobico: è il meccanismo
energetico legato alle fasi di recupero durante le pause di gioco o durante gli
spostamenti nelle fasi attive in cui i giocatori vengono impegnati in modo alternato. Da
tutte le osservazioni esposte e desunte dalla letteratura si ricava l'immagine
di un atleta che deve essere dotato essenzialmente di elevata potenza muscolare
e della capacità di fornire energia essenzialmente attraverso il meccanismo
anaerobico; a questa qualità si accompagna una potenza aerobica di livello
medio. Sulla base di ciò si può dedurre che la preparazione
organico funzionale nel rugby deve essere finalizzata a permettere all'atleta
di sviluppare e poi mantenere integre, nel corso della gara, le qualità
fondamentali descritte, piuttosto che garantirgli di sostenere prestazioni di
media e bassa intensità a lungo e con continuità. Necessario
possedere e sviluppare una buona potenza e capacità di rapido reclutamento
muscolare. Una capacità aerobica elevata in assoluto non è un
fattore condizionante la prestazione ma è comunque importante che essa
sia adeguatamente sviluppata. La resistenza deve essere finalizzata al pronto
recupero dell'energia spesa nella fase di attività. Al fine di sviluppare
la resistenza specifica è opportuno applicare metodologie di allenamento
che prevedono carichi intensi ripetuti. In tal modo l'efficienza del giocatore
viene migliorata oltre che nella sua esplosività anche nel mantenimento
di quetsa caratteristica in condizioni di affaticamento , grazie a magiori capacità
di recupero e d alla possibilità di esprimere ancora potenze di modeste
concentrazioni di acido lattico; per questo motivo vanno evitati allenamenti di
lunga durata e di bassa-media intensità che non stimolano le qualità
fondamentali per il giocatore, al contrario possono peggiorarle.
Il
Functional Training - Allenamento funzionale per il rugby Il
Functional Training è l'allenamento funzionale adattabile a qualsiasi gesto
sportivo. Allenarsi in stile Functional vuol dire allenare secondo schemi di funzionamento
naturale del corpo umano, significa abbandonare la tecnologia per ritornare a
utilizzare il nostro corpo per quello che è stato creato. Il nostro corpo
è stato creato per muoversi liberamente: per correre, saltare, tirare,
lanciare, arrampicarsi,
Non è stato creato per sedersi su una macchina
e muoversi come la macchina lo obbliga. Questo è la rovina per qualsiasi
corpo. Eppure è quello che si vede troppo spesso nell'allenamento di atleti
anche di vertice, con un altissima incidenza di infortuni. Il Functional Training
si prefigge di: FAR
MUOVERE IL CORPO LIBERAMENTE
Cosa
significa? Significa lavorare con tutti i muscoli del nostro corpo, permettere
l'intervento di tutti gli stabilizzatori, migliorare la coordinazione motoria,
consumare molte calorie, migliorare forza, resistenza e velocità. Questo
sarà possibile grazie all'uso degli attrezzi che vi consiglieremo. Altro
vantaggio, non da sottovalutare, è che gli attrezzi Functional costano
molto meno di qualsiasi attrezzo cardiofitness o macchina isotonica o pedana vibrante
in circolazione. Gli attrezzi essenziali che vi consiglio di mettere nella
vostra struttura, oltre a manubri e bilancieri e ovviamente lavori a corpo libero,
sono i seguenti: -
Corda - Medicine Ball - Kettlebells - Power Ring - Sandbag - BulgarianBag -
Swiss Ball - Agility Ladder - TRX Suspension Training
Potrei
anche aggiungere altri strumenti di "tortura" ma per iniziare questi
vanno più che benone. Con circa 400,00-500,00 euro riuscirete a comprarvi
una corda da saltare, palle medicinali di vari pesi, Swiss Ball di due dimensioni,
un'Agility Ladder, una serie di elastici, un SandBag con della sabbia, una coppia
di Ring e Kettlebells da 16 12 e 8 kg. Con questi attrezzi potrete fare la
differenza e potrete allenare i vostri atleti in modo funzionale.
Il
Functional training è l'allenamento che riproduce biomeccanicamente movimenti
e gesti specifici delle diverse fasi di gioco coinvolgendo accelerazioni, decelerazioni
ed esercizi di stabilizzazione. Questo approccio evidenzia la necessità
di allenare movimenti precisi e non singoli distretti muscolari migliorando così
la stabilità di tronco, arti superiori ed inferiori. In termini di rugby
si traduce in una maggior stabilità durante i contatti, maggior efficienza
nelle fasi di lotta nonché una diminuzione dei rischi di infortunio. Con
questi attrezzi potrete andare a sviluppare tutte le qualità che vi interessano
dei vostri giocatori. Potrete impostare la classica PERIODIZZAZIONE LINEARE, o
ancor meglio optare per delle PERIODIZZAZIONI CONIUGATE in stile WestSide. Quest'ultima
periodizzazione si sta rivelando in questi ultimi anni la forma migliore su come
impostare gli allenamenti di giocatori che necessitano forza, potenza e velocità.
Il WestSide è la più famosa delle Periodizzazioni Coniugate. Sviluppata
da Louie Simmons presso il WestSide Barbell Club. Tale
sistema prende spunto dal metodo massimo-dinamico-ripetuto di Vladimir Zatsiorsky
e ha il vantaggio che permette di programmare l'allenamento in modo che più
abilità motorie vengano allenate contemporaneamente. Indicato per sport
di squadra, sport da combattimento e altri che richiedono più abilità
sviluppate contemporaneamente per essere competitivi. A livello sportivo si consiglia
di organizzare questa periodizzazione sfruttando 2 giorni d'allenamento con sovraccarico
(kettlebell, sandbag, anelli, trx, giubbini zavorrati, corpo libero, palle mediche,
ecc...) dove un giorno è dedicato allo sviluppo della Forza Massima (giorni
ME) e l'altro allo sviluppo della velocità (giorni DE). Ora,
non vi resta che organizzare i vostri allenamenti! Per
maggiori informazioni rimaniamo a disposizione, e per chi vottà potrà
partecipare ai nostri corsi di formazione
inerenti all'allenamento funzionale e ai kettlebell. Dott.
Luca Beratto - preparatore atletico rugby Dott.
Umberto Miletto - preparatore atletico ed esperto in allenamenti funzionali
|